mercoledì 28 maggio 2014

Recensione: Mani calde di Giovanna Zucca

        GIOVANNA ZUCCA
              Mani calde

Davide ha nove anni e non ne vuole sapere di andare a comprare le cose per la scuola, la mamma insiste e quel banale tragitto tra l'abitazione e il negozio si rivelerà fatale. In coma, nel sonno in cui è costretto, Davide sente e "vede" le persone distraendosi con le storie degli altri: storie di ospedale, di chiacchiere in corsia, di infermiere e lotte fra medici, come quel "dottore antipatico" che tenterà l'impossibile per salvarlo. Un legame speciale fatto di empatia e sensazioni destinate a durare si formerà fra il medico e il ragazzino: eppure il primo è un uomo schivo, scorbutico, bravissimo nel proprio lavoro ma incapace di gestire ogni genere di rapporti umani; l'altro è pieno di vita ma immobile su un letto. Una storia semplice, dall'emozionante lieto fine, è al centro di questo romanzo a più voci che dà spazio ai sentimenti e ai tanti diversi personaggi che si ritroveranno uniti di fronte alla sofferenza. Il dramma dei pazienti e del loro amore per la vita in un libro forte, tenero, poetico.

 

Giovanna Zucca, autrice del romanzo, lavora come infermiera strumentista e aiuto-anestesia in sala operatoria. 
Mani calde è il suo romanzo d'esordio, ma dimostra una notevole capacità narrativa anche grazie all'esperienza acquisita in ospedale che riesce a mettere su carta.
La storia in sè è davvero semplice e poco approfondita, ma assicuro che è uno di quei romanzi capaci di trasmettervi molte emozioni e farvi arrivare alla fine senza rendervene conto. 
Mani calde racconta di Davide, un bambino di nove anni, che dopo un incidente, dovrà combattere contro la morte.
In bilico tra luce e buio sarà aiutato dal dott. Pier Luigi Bozzi, detto anche il "cafone", per poter ritornare tra le braccia della sua famiglia.
Una famiglia distrutta che non si dà pace e si aggrappa con tutte le forze a quell'unico squarcio di speranza. Una piccola illusione, una minima possibilità su un milione ma il "cafone" vuole dargliela a tutti i costi, anche se tentare non significa garanzia e la situazione potrebbe peggiorare.
In fondo, il cuore di una mamma conosce la verità e, se il dottore tenta il tutto per tutto, significa che per Davide c'è ancora possibilità di vivere, e lei ci crederà con tutta se stessa fino alla fine.
Mani calde è una storia ricca di sentimenti, di emozioni e di pensieri. Narra del filo sottile che unisce Davide e il dottore, un filo delicato che permette la comunicazione nonostante il coma di Davide, e che insegna che l'amore ci può cambiare... in meglio.
Davide lo sa, il "cafone" ha le mani calde e non può essere cattivo, come l'equipe lo disegna, se trasmette questo calore. Una tepore che lo culla e lo rassicura, sempre.
Davide è la voce principale, quella che fa da filo conduttore per tutte le altre e le scuote inconsapevolmente. Le cambierà.
Mani calde è un romanzo originale, l'idea è brillante e dolce come l'anima di Davide che ci fa simpatia fin dalle prime pagine.
Giovanna Zucca conosce molto bene l'ambientazione del suo romanzo, e per questo riesce a muoversi con consapevolezza e sicurezza nel svolgere la sua storia in un reparto di terapia intensiva.
Un perfetto mix di ingredienti per creare un romanzo che parla senza voce, ma che si lascia raccontare attraverso immagini e dialoghi non detti.
Si sorride, si piange, si spera e si migliora in Mani calde, perchè in sole 250 pagine si avvertono una moltitudine di emozioni contrastanti e le parole dell'autrice sono capaci di renderle reali, tangibili.
Come ogni romanzo anche Mani calde non è immune ad alcuni "difettucci", ma in fin dei conti se i pregi sono così tanti cosa importa?
Si annullano o comunque hanno poco peso sulla storia proprio perchè gli aspetti positivi li sovrastano.
Un romanzo che parla dritto al cuore, senza troppi giri di parole e senza troppi indugi, vi ammalierà e vi renderà più forti.


3 commenti:

  1. Ciao!
    Ho adorato questo libro, mi ha commosso e mi è entrato nell'animo :')
    Della Zucca ho letto anche il romanzo "Una carrozza per Winchester", splendido e sicuramente il suo modo di scrivere è migliorato tanto rispetto al libro d'esordio, consigliatissimo :-)
    ciaooooo

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  2. da mamma credo di non reggere questo libro

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